Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2020

S&P 500 - No Commercial Net Long Futures

Immagine
Il grafico ci mostra il posizionamento degli investitori "non - commercial" (privati) rispetto ad uno dei principali indici azionari americani, l'S&P 500, che racchiude le principali aziende americane quotate in borsa. Il grafico ci mostra come il posizionamento long (in acquisto) sull'indice sia, al contrario, un posizionamento netto negativo (di vendita) da parte dei piccoli investitori che, appunto, scommettono su di un calo dell'indice in futuro. Ma come è andata questa "view" da parte dei piccoli risparmiatori in tempi recenti? Se andiamo ad analizzare il grafico un posizionamento netto corto (di vendita dell'indice/posizionamento ribassista) da parte dei piccoli risparmiatori (non - commercial) c'è stato nel primo trimestre del 2019 andando a sfiorare una posizionamento complessivo pari a circa -20. Questa situazione è stata certamente causata da un trimestre finale del 2018 che ha visto un calo dell'indice molto importante e sembra

World Mobility Trends

Immagine
Dati sulla mobilità dei veicoli forniti da Apple e rielaborati da Morgan Stanley Mobilità e mercati finanziari? Il detto "far girare l'economia" in qualche modo ci fa capire come essi siano collegati e ci aiutano a capire se, in tempo di Coronavirus, l'economia di differenti paesi stia più o meno riprendendo i propri ritmi abituali. I dati (con valori medi settimanali) ci mostrano come le aree geografiche che maggiormente abbiano visto un recupero dell'economia nelle ultime settimane siano stati gli USA e la Germania.  L'Italia risulta ancora un paese che ha avuto per primo un rallentamento della circolazione (a causa del lockdown) e fatica ancora a far ritornare la situazione come al mese di gennaio. A livello di mercati finanziari questa veloce ripresa della circolazione (e dell'economia) da parte degli Stati Uniti ben si lega al recupero degli indici finanziari che c'è stato dalla fine di marzo. La speranza è che il recupero della mobilità, magari i

Secular Bull and Bear Market

Immagine
Andamento secolare dei mercati - Fonte Bank of America In un'analisi svolta da Bank of America si evidenzia il ciclo secolare dei mercati. Secondo questa visione di lungo periodo attualmente ci troveremmo in una correzione ciclica che avviene all'incirca al diciassettesimo anno di mercato storicamente rialzista. Le similitudini, anche grafiche, con le precedenti casistiche fanno ipotizzare che questa view da parte di una delle più grosse banche d'affari americane abbia una sua base logica. Il crollo avvenuto nel marzo di quest'anno infatti assomiglia per intensità e breve durata a quello avvenuto nel più recente 1987 che ha mostrato, sui mercati americani, un crollo quasi verticale ed una ripresa repentina nei mesi successivi (una "V recovery"). C'è da considerare però che ci troviamo in una condizione mai verificata prima causato da un  fattore esogeno (il virus) che ha costretto il mondo ad uno stop forzato e con le Banche Centrali che hanno portato i

Don't fight the FED

Immagine
Gli interventi della banca centrale americana ed i recuperi dei mercati nelle ultime crisi Il motto "Don't fight the FED" trova luce nel fatto che, generalmente, le decisioni di politica economica da parte della Banca Centrale Americana abbiano, in tutti i tempi, determinato l'andamento dei mercati finanziari e, più in generale, l'economia statunitense. Con l'avvento del Covid e di fronte al rischio di concreta recessione dell'economia statunitense la FED ha agito in maniera molto decisa andando a tagliare in maniera importante i tassi ed andando ad ampliare il programma di acquisto di titoli di Stato sul mercato (in modo da dare liquidità all'economia). Nel contempo la FED ha recentemente dichiarato di aver dato l'incipit all'acquisto di titoli obbligazionari corporate (emessi dalle aziende) in modo da sostenerle in questo periodo difficile. Il grafico sviluppato da Fidelity mostra come negli anni l'aiuto da parte della Banca Centrale Amer

U.S.A. Unemployment Rate and Corporate Bankruptcies

Immagine
Tasso di disoccupazione e tasso di fallimento a raffronto - Fonte Nordea Il tasso di disoccupazione negli USA è salito a livelli mai raggiunti prima ma non è stato accompagnato da un aumento dei fallimenti, ciò ci mostra come questa crisi sia molto differente dalla precedente (2008) dove la disoccupazione è stata principalmente dovuta ad una serie di fallimenti nelle aziende americane. L'aiuto della Banca Centrale Americana può aiutare ad attutire il colpo ed evitare il concatenarsi di nuovi fallimenti facendo così rientrare nel mondo del lavoro la buona parte dei disoccupati che si sono andati a creare. Al prossimo grafico, Federico Rossi - Consulente Finanziario

Mercati in tempo reale